5 ottobre 2009

Un po' di foto...via video..

non fate troppo caso alla musica...sono così impegnata a cercare lavoro che non ho perso molto tempo a cercare la musica giusta per il luogo giusto...se mai vi diceste:"cavolo che bella quella foto..." sappiate che al 90% è perché è di Marco (Diamo a Cesare quello che è di Cesare!!)

30 settembre 2009

red dust storm: one last souvenir from australia


ehhh sì, nonostante si sia rimesso piede in terra italica da ormai una settimana, il ricordo di questo viaggio rimane ben presente e tatuato nelle nostre giovani menti.
Tra racconti agli amici e racconti a noi stessi per renderci conto che tutto questo è stato veramente realtà...mi pare necessario ricordare l'evento che ha caratterizzato il giorno della nostra partenza e che ha tanto sorpreso sia noi che la maggior parte degli australiani&co a Sydney in quella mattina del 23 settembre 2009. La tempesta di sabbia.
Avevamo già sentito qualcosina in proposito la sera prima al telegiornale e dal quel che si capiva doveva esser un fenomeno imponente e inusuale (e lo si intuiva anche dal fatto che la rubrica meteo era durata un bel 10 minuti......Giuliacci è un dilettante in confronto).
La nostra reazione immediata fu una via di mezzo tra "uhmmm, cavoli, domani dobbiam partire" e "uhmmm...uhmmm". Ma mai, avremmo immaginato di trovarci cotal spettacolo al nostro risveglio.
Le prime luci dell'alba che entravano dalla finestra della nostra camera filtravano una luce diversa dal solito, meno fastidiosa, ma molto più calda...e così la meraviglia nel sollevare la tenda e trovarmi un cielo mattutino color rosso australiano fu qualcosa di speciale, la prima volta in 2 mesi che mi svegliavo di botto e senza ripensamenti prima delle 7!! Dico, è stato veramente qualcosa di miracoloso!!!
Marta, nonostante le palpebre un po' calanti (era effettivamente prestino, e anormale che io iniziassi a parlare con senso compiuto così presto) riuscì comunque a godersi quel momento magico...io preso da una vena artistica...o forse era panico da apocalisse...presi la macchina foto mi lanciai nel cortile dell'ostello prima, e per strada poi a scattare un tot di foto di quella che è stata la mia prima tempesta di sabbia "live".
Sulla strada c'era una atmosfera strana, ovattata sia dal colore rosso arancione persistente del cielo che dal lento risvegliarsi della città, un silenzio rotto qua e là dalle sirene delle ambulanze (che secondo me andavano a soccorrere quei pazzi che nonostante la tempesta di sabbia non avevano rinunciato al loro jogging quotidiano...e restavano irrimediabilmente intossicati per l'aria un po' pesantina...).
Effettivamente anche io, stando fuori a scattar fotografie, iniziavo ad accusare i primi sintomi di mancanza d'aria pulita ma ero troppo preso da quello che vedevo e non ci pensavo troppo.



Mi piace pensare che sia stato un ultimo saluto del cuore rosso dell'Australia, quel cuore che per quasi 3 settimane ci ha tenuto stretto stretto a lui, regalandoci panorami incredibili, giorni con il sole a picco e notti da battere i denti per il freddo, polvere rossa che una volta che si attaccava ai vestiti non andava via manco dopo 2 lavatrici, le notti più stellate che avessimo mai visto e quella sensazione di libertà che raramente si riesce a provare altrove, libertà a 360°...le vie da percorrere erano tutte intorno a noi, bastava solo trovarle e forse...alcune di esse siamo riusciti a scovarle e a seguirle.
...Credo anche che ci abbia lasciato molto di più, ma forse non lo comprenderemo mai o forse verrà con il tempo, sicuro si è già instaurato dentro di noi e ci ha arricchito di qualcosa di molto prezioso.

28 settembre 2009

Sydney and back..



Credetemi, è difficile..
è difficile scrivere dell'Australia una volta tornati
a casa. Dicevo scherzando a Marco che mi mancano gli stimoli..ma un po' è vero..quando ero davanti al monitor, nei giorni di viaggio, era tutta un'altra storia..sapevi di avere i minuti contati, perché poi saresti dovuta tornare al tuo
camperino/ostello, e alla tua avventura.. Ogni giorno c'erano luoghi nuovi, chilometri da
macinare, cose da vedere..Anche se avevamo la nostra "quotidianità", ed eravamo sempre e solo noi due (e nonostante ciò, ci siamo sopravvissuti :) ), nessun giorno è mai stato uguale al precedente..

E ora sono a Torino...addirittura seduta su un
divano...e la cosa più selvaggia intorno a me è il mio cane (o mio fratello, dipende dai momenti), che per quanto grosso ha ben poco di esotico: non saltella, non è letale, non mangerebbe foglie di eucalipto manco morto, e non è nemmeno lontanamente pericoloso!!

Ma nonostante tutta la normalità che mi ha riavvolto, vorrei raccontarvi Sydney... se ci riesco ancora..

Sydney è meravigliosa..Per due mesi sono andata cercando IL posto in cui vivere in Australia, e l'ho ritrovato in Sydney..Dovete capirmi..Sogno di vedere l'Opera House da quando sono bambina...avrei voluto spesso cambiare il mio nome con Sydney, perché faceva molto più australiano..Non era possibile che la città non mi piacesse!!
Il clima era ideale..inizio primaver
a, sole caldo interrotto da un vento freddo..assolutamente sopportabile! L'Opera House ti lascia senza fiato..è così azzeccata..Per alcuni versi ti ricorda Uluru..è ugualmente
terribilmente fotogenica..non esiste prospettiva che si ripeta..ogni 10 passi ti viene da fermarti e fotografarla...gli spunti sono infiniti (chiedete a Marco!!)..riesce a riflettere ogni tipo di luce in modo assolutamente affascinante... (per le spiegazioni tecniche chiedete all'architetto..io ho fatto sviluppo e cooperazione, non potete pretendere spiegazioni elaborate dalla mia persona!!)

La cosa più divertente di Sydney è che puoi girarla via ferry..Così ti sembra di essere in crociera anche quando attraversi banalmente le due sponde che sono collegate dall'Harbour Bridge..e oltretutto riesci a goderti la città da tutti i suoi angoli..

Noi avevamo trovato un ostello a King Cross, che dovrebbe essere un po' la Pigalle di Sydney..in realtà è una zona molto viva e colorata, che non muore dopo le 5 del pomeriggio (come invece accade in tante altre parti dell'Australia), e che offre un ottimo ristorante praghese, dalla gustosa carne e dissetante birra... (oddio, sembro una guida..ora la smetto)..

Anyway...naturalmente noi abbiamo visitato tutti i posti che ogni buona guida ti consiglia di vedere: The Rocks (un po' snob...in mano alla Yakuza secondo Marco...ma caruccio e soprattutto unico posto in cui si trovano souvenir non troppo pacchiani), Darling Harbour (il cui mercato del pesce è assolutamente imperdibile!!!quanto abbiamo mangiato!!!), il solito CBD con i suoi grattacieli e l'Australian Museum...
Quest'ultimo è meraviglioso!! Io ci tenevo a visitarlo perché Bryson lo aveva amato..e ho capito il motivo: c'è un numero di insetti assolutamente tendente all'infinito!!! Oltre ad una buona parte sulla storia aborigena (che copre abbastanza bene la parte dei massacri e della discriminazione), ci sono tutti gli animali, uccelli, serpenti e insetti che il Paese vi offre!! Io e Marco ci siamo divertiti a cercare quali fossero i terribili ragni incontrati lungo il viaggio...e abbiamo tirato un respiro di sollievo vedendo quello che per fortuna non abbiamo incontrato dal vero!!! Direi che farci un giro prima di iniziare il viaggio australiano potrebbe essere un'ottima idea!!

Naturalmente siamo andati nelle mete preferite dai surfisti sydneyiani (o come si scrive e dice) : Manly e Bondi Beach!!
Ammetto che Bondi mi ha un po' delusa..non per il numero di surfisti, perchè erano veramente tantissimi, bravissimi e di tutte le età e dimensioni...ma delle biondone e dei ragazzoni che si vedono su NatGeoAdventure (in Baywatch Australia), manco l'ombra!! Uffa...e noi che speravamo di rifarci gli occhi!! in realtà c'erano un sacco di famigliole...di bambini..e indovinate un po'?? di anzianotti che surfavano!!! Sono veramente ovunque!!!!! :)

Ok...era domenica mattina...ma nessuno è stato sbranato da uno squalo..nessuno è stato trascinato dalle fortissime correnti...nessuna medusa ha bruciacchiato un povero bagnante...tutti incolumi..dov'è l'avventura??? cosa li pagano a fare sti bagnini??? (naturalmente scherzo...non è che veramente volessi che una tragedia si palesasse davanti ai miei occhi...mi bastava qualcuno colpito da un crampo alla gamba..:) )
...la spiaggia è comunque molto bella, lunga..e le onde parevano di quelle giuste...
Manly è graziosa, e soprattutto ci sono delle adorabili calette dall'acqua trasparente..e tantissimi negozi di surf!!!
l'unico problema è che si raggiunge solo in ferry e infatti verso le 6 orde di pendolari si catapultano sui traghetti e tornano a casa dopo una "lunga" giornata di lavoro...

Che aggiungere?? Noi abbiamo amato questa città...è caotica, ma non troppo...è verde..ha viali alberati..ha il mare..ha centri commerciali grandi quanto tutto il centro di Torino...ha l'Opera House (e questo già basta!!)...ha bianchi Cacatua svolazzanti...e alberi carichi di pipistrelloni..ha anche ragni potenzialmente letali (ma cos'è la vita senza un brivido di pericolo??)..e ogni tipo di ristorante possibile e immaginabile..ha gente colorata, stravagante e un po' eccentrica...e ha che è in Australia..e questo già è un vantaggio mica da poco...

Ha anche le tempeste di sabbia...ma questa è un'altra storia..che Marco vi racconterà...

22 settembre 2009

Blue Mountains: the last hippie trip







Ormai giunti quasi alla fine della nostra avventura, l'ultima tappa prevista era visitare le Blue Mountains, un centinaio di km da Sydney.
Io avevo un ricordo fotografico del luogo, dovuto ai numerosi anni di sogni sull'Australia e alle solite immagini proposte dalle agenzie turistiche & co...quello che ci aspettavamo era qualcosa di grandioso, ma forse la verita' e' che lo e' stato ancora di piu'!!
Se le celeberrime Three Sisters hanno un fascino pseudo mistico, legato alle storie aborigene, tutto quello che le circonda e' altrettanto degno di esser ricordato nei memoriali di ogni buon viaggiatore.
Le camminate che abbiam fatto in 3 giorni di soggiorno a Katoomba sono state tra le migliori di questi 2 mesi di avventura, al pari del Kings' Canyon.
Sentieri scavati nella roccia, burroni profondissssssimi, cascate alte un'ottantina di metri e piu', miliardi di scalini per scendere a valle........................e per risalire :(
Unici grandi assenti in questo contesto naturale cosi' attraente: la fauna...che a parte i cari buoni, bianchi e rumorosi Cacatua...non ci ha riservato sorprese...insomma, niente serpenti, niente leoni, niente orsi e ragni...

Ci sarebbe tanto altro da condividere, vi promettiamo che lo faremo appena torneremo in madre patria.......ma ora dobbiam assolutamente andare o ci chiude la cucina dell'ostello e nun se magna!!!! :D

Percio' a risentirci,
ciao bao miao

# Noosa: where miracles happen!

Brevemente e con giusto quelle 3 settimane di ritardo dall'accaduto...vi racconto di questo eroico giorno in cui io, Marco, sono riuscito a cavalcare l'onda piu' lunga della mia vita su una tavola da surf!!!
La surfata sara' durata all'incirca 5 o 6 secondi.....o forse erano molti di meno :)))......ma il piacere provato e' stato intensissssssimo....e quando ci ripenso ancora oggi e' qualcosa di straordinario...che io sia riuscito a star in piedi su una tavola da surf alla prima lezione...

....la realta' pero' va raccontata tutta: la giornata non era delle migliori, c'era bassa marea, le onde rompevano senza un filo piu' o meno logico, l'acqua era freeedda (ma con la mutina corta si resisteva bene), e la verita' piu' scoraggiante e' che le nostre tavole da surf erano praticamente delle chiatte inaffondabili, ragion per cui son rimasto in piedi non solo grazie ai miei sforzi titanici ma anche grazie alla tavola... l'ultima verita' scottante...e' che in realta' sotto i miei piedi e sotto la mia tavola non c'erano metri di acqua, ma centimetri :S...tanto che in uno dei numerosi tentativi riusciti di salire sul surf, spesso mi sono arenato sul bagnasciuga :P
ma no pasa nada, l'importante e' stato l'esperimento, e' stata la gioia nel vedere che anche io ce la potevo fare...dopo 2 ore di lezione :P............

quello che ne e' conseguito e' una gran voglia di ripetermi...qui non mi e' stato piu' possibile tra una cosa e l'altra (nonostante a Byron Bay avessi la bava alla bocca).........ma appena torno a casa sono ansioso di riprovarci ogni volta che se ne presentera' l'occasione (Sciascia, quest'ultima parte del messaggio e' riservata a te...vedi tu se prenderla come una richiesta fratello/fratello...o una minaccia :D!!!)



NSW...last days!!!

Vi avevamo lasciati al confine tra Queensland e NSW... 
Ebben
e, il confine e' stato superato, attraverso stradine serpeggianti e vallate verdeggianti, direzione Byron Bay. Byron e' bellina, piena di giovani (ne av
evamo bisogno) e di surfisti...
C'e' addirittura vita oltre le cinque di pomeriggio!!! Commossi da questo ritorno alla gioventu', decidiamo di festeggiare; il prim
o giorno con gelato Cookies&cream e liquore Bundaberg (ottima coppia!! Mamma, non ti preoccupare, non sto prendendo nessuna deriva strana o alcolica!!), il secondo con cenetta al ristorante (la seconda di tutta la vacanza!) per "festeggiare" il mio divenire inesorabil
mente VECCHIA! 
Sabato 12 settembre, giorno rinomato non per essere quello dopo l'11/09, ma bensi' per il mio compleanno, lasciamo Byron per andare a trovare la coppia (aged.. naturalmente!) che avevamo incontrato a Darwin.  Si sono off
erti di ospitarci, e noi non rinunciamo ad una notte scroccata..E la scelta si rivela ottima!! Ci hanno fatto stare nella casa di fianco alla loro, di cui sono gua
rdiani quando i proprietari stanno a Sydney (a quanto pare 363 giorni all'anno). Loro vivono in un campeggio gigante, in una casetta davanti ad un campo da golf e a 5 minuti da una spiaggia oceanica chilometrica..e' un bel vivere direi!! Passiamo una bella serata, tra vino, buona cenetta e crumble di pesche su cui molto carinamente applicano delle candeline da farmi soffiare.. Un compleanno australiano al 100%! 
Il giorno dopo, prima di lasciarli, partecipiamo al brunch domenicale, insieme ai loro amici del golf. 
Eta' media: 65 anni (tolti noi n
aturalmente). Si
amo il polo dell'attenzione naturalmente, in quanto giovani e italiani.   In questo v
iaggio nessuns della gente incontrata ha mai pensato che io e Marco potessimo veramente essere italiani..tedeschi si, polacchi magari, ma italiani proprio no. Abbiamo il difetto di essere biondi e alti (nonostante per Marco io sia bassa!!), ovverosia l'esatto opposto del prototipo italiano...Vabbe'...
In ogni caso...dopo esserci riempiti di bacon, eggs, sausages, mushrooms and toasts, abbiamo ripreso il nostro cammino, con un'unica sosta per ammirare la Big Banana di Coffs Harbor...

Destinazione Blue Mountains, ultima tappa prima di arrivare a Sydney e lasciare il campe
rino...